La Donna Fantasma: Il Personaggio Invisibile del Social Circus
Viviamo in una narrazione in cui tutti parlano di donne, ma nessuno le guarda davvero.
Una narrazione dove gli uomini si sentono invisibili, ma l’unica cosa veramente assente… è la donna stessa.
Le pubblicità dei corsi di seduzione parlano chiaro: se non riesci a conquistare donne, non è colpa tua, è colpa di qualcosa che “non sai ancora”.
Qualcosa che puoi scoprire – pagando.
Così nascono format come Social Mastery, Energia Maschile Proibita™ o il più recente Magnetismo Quantico™.
Ti promettono che puoi diventare interessante.
Non imparando a conoscere qualcuno.
Ma pagando abbastanza per sembrare autentico.
Ti garantiscono che una volta sviluppata la giusta “vibe”, le donne più belle inizieranno a notarti. Ti cercheranno. Ti rincorreranno.
Ti conquisteranno, anche se tu non sai nemmeno come si chiamano.
Sì, perché questo è il grande mistero che nessuno si prende la briga di risolvere:
chi sono, esattamente, queste donne?
Sono mai descritte?
Hanno un volto, un pensiero, una storia?
Sono persone con un’identità… o semplicemente dei target pubblicitari?
La verità è che non esistono.
Nei testi motivazionali, nei funnel di vendita, nelle call to action che ti spingono ad agire “adesso o mai più”, le donne non parlano mai.
Non partecipano.
Non vengono interpellate.
Sono sfondo.
Comparse mute nella storia di un uomo che cerca sé stesso.
Oppure peggio: specchi in cui l’uomo misura la propria autostima.
La donna serve solo per convalidare.
Confermare che sei diventato “magnetico”.
Certificare che adesso sei “desiderabile”.
Ma non ha nessun ruolo attivo, nessuna opinione, nessuna libertà di dire no.
E così si costruisce un intero mercato attorno a una figura che non c’è.
La donna è un’illusione funzionale. Un totem.
Un ologramma proiettato sul muro dell’insicurezza maschile.
Il paradosso è sottile ma devastante:
si parla di donne continuamente, ma non si parla mai con loro.
Sono strumenti retorici, non soggetti reali.
Per questo chi si sente “uomo invisibile” non si rende conto che in questo gioco di specchi, la più invisibile è lei.
Non conta cosa pensa.
Non conta se ti trova interessante o fastidioso, brillante o invasivo, autentico o costruito.
Conta solo se funziona.
Se risponde. Se si lascia coinvolgere. Se “valida il tuo stato”.
E se non lo fa, non è perché è libera di scegliere, ma perché tu hai sbagliato tecnica.
Non hai fatto il giusto preframe.
Non hai “occupato lo spazio”.
Non hai calibrato la tua energia maschile al livello giusto.
Non ti si insegna a conoscerla.
Ti si insegna a manovrare la sua attenzione, come fosse un algoritmo.
La donna, in fondo, è come l’algoritmo stesso:
nessuno sa bene come funziona, ma tutti provano a “hackerarlo”.
Ed è così che il Social Circus™ va avanti.
Non con la verità.
Ma con la magia: una serie infinita di giochi di prestigio in cui l’unica persona che non appare mai sul palco… è la donna.
Perché se ci fosse davvero, se salisse sul palco con la sua voce, la sua complessità, le sue contraddizioni,
il trucco non funzionerebbe più.
Il numero sarebbe finito.
Il pubblico smetterebbe di credere al miracolo.
Ma una donna reale è troppo imprevedibile.
Troppo viva.
E per questo va tenuta fuori.
Meglio sostituirla con un concetto.
Una visione. Una fantasia. Un premio.
Meglio continuare a parlare di lei, senza mai doverla ascoltare.
E mentre gli uomini pagano per diventare “visibili”,
le donne spariscono dietro lo schermo.
Invisibili davvero.
Ma non per loro scelta.