Autorità vs. Pensiero Critico
In questo articolo esploreremo come il Principio di Autorità (ipse dixit) venga utilizzato per esercitare controllo nelle dinamiche sociali e relazionali, e come possiamo applicare il pensiero scientifico e il rispetto reciproco per evitare di cadere nella manipolazione. Se vuoi migliorare le tue abilità sociali e relazionali, è fondamentale capire quando l'uso dell'autorità è legittimo e quando, invece, è un ostacolo alla vera connessione.
Il Principio di Autorità (ipse dixit) indica tutto ciò che non può essere messo in discussione, quindi sedotto. Se passa una bella donna, ma per noi quella donna rappresenta un’autoritas – qualcuno di irraggiungibile, troppo "figa" per essere raggiunta – allora in quell’autoritas mettiamo tutta l’energia per annientare noi stessi.
Questo è un vecchio trucco usato nel ciarlatanesimo. Lo scopo del ciarlatanesimo, infatti, non è solo quello di evitare di essere smascherato dalle persone che attacca, ma anche di fare in modo che coloro che vengono criticati si danneggino a vicenda, poiché questo va a vantaggio del ciarlatano stesso.
Ogni ciarlatano usa questa strategia anche per apparire importante, per fare “lo sburone”. Quando vuole denigrare qualcuno, dice: “Mystery ha detto che...”. Se Mystery è percepito come un'autorità, significa che va fatto in quel modo, e le persone, non essendo educate a mettere in discussione l’autorità, tacciono o fanno quanto ordinato, senza un pensiero critico.
Quando applico il principio di autorità, non mi sento obbligato a dimostrare nulla di ciò che dico. Le donne o le comunità di creduloni, o come preferiamo chiamarle, DEVONO CREDERMI semplicemente perché gliel'ho detto io (cioè pretendo che sia vero solo per il fatto di dirlo). Questo diventa un modo per chiudere il discorso, per tappare la bocca all'interlocutore che viene bloccato dall’uso di un’autorità che sembra avallare la mia affermazione.
È questo il modo in cui operano e hanno operato nel tempo i ciarlatani di ogni tipo. Quando Galileo veniva processato, le obiezioni sollevate erano del tipo: "l'ha detto Aristotele", "l'ha detto la Bibbia", "tutti copiano me", "l'ho detto io!". Galileo, al contrario, diceva: “Venite a guardare nel mio cannocchiale se Giove ha delle lune!”. Ma l'Inquisizione, che incarnava il potere dell'autorità, aveva PAURA di guardare attraverso quel cannocchiale, paura di confrontarsi con il metodo scientifico.
Quando stiamo cercando di capire come funziona un fenomeno (un’azione, un approccio, ecc.), stiamo applicando il pensiero scientifico. Il metodo scientifico si basa sull’esperienza e sull’osservazione, più che su qualsiasi discorso teorico, finché non si è in grado di dimostrare concretamente le cause effettive di un fenomeno. Questo approccio vale tanto nella nostra esperienza personale quanto in quella sociale.