Il Castello Senza Finestre: Quando la Libertà Vale Più del Lusso.

Il Castello Dove Nessuno Guarda Fuori

Il Castello Senza Finestre

Mi ha offerto tutto… ma non portava luce.
E io non voglio vivere in un castello dove le finestre non si aprono mai.

Quella sera non era diversa dalle altre.
Musica, cocktail, troppa luce nei bicchieri e troppo buio negli sguardi.

Lei si muoveva tra i tavoli con la grazia di chi sa di essere vista,
ma anche con il passo di chi ha imparato a non farsi prendere.

Poi me lo racconta.

Un uomo, quasi settantenne, è arrivato con un elicottero.
L’ha fatto atterrare vicino, come si fa con un regalo costoso lasciato sul letto.
Le ha offerto tutto: casa, carta di credito, vita agiata.
Niente più lavoro. Niente più locali.

“E tu?” le chiedo.

Lei sorride, non con arroganza, ma con quella malinconia sottile di chi ha visto il vuoto travestito da lusso.

Gli ho detto no.
Non era una porta verso qualcosa di nuovo…
era un corridoio lungo e silenzioso. E io non voglio diventare un eco.

E in quel momento, qualcosa dentro di me si è acceso.
Non perché volessi prenderla per mano.
Ma perché avevo finalmente visto in lei qualcosa che andava oltre il trucco e i tacchi.
Una donna che, pur muovendosi in ambienti dove tutto si compra, aveva detto no.

Mi è tornata in mente una scena passata.
Un giorno, per gioco, le avevo detto:

Dai, usciamo insieme una volta.

E lei, senza esitare, mi aveva risposto:

Che cosa hai da offrirmi?

All’epoca sorrisi, ma dentro rimasi sospeso.
Non perché non avessi nulla da offrire.
Ma perché non ero disposto a fare l’asta.

Ora, ripensandoci dopo il racconto dell’elicottero, quella frase suona ancora più chiara.
Non era una domanda d’amore.
Era una richiesta di garanzie, come si fa in banca.

E io non sono una banca.
Non offro sicurezza, lusso, o castelli.
Offro presenza, verità, direzione.
E questo, a certe frequenze, vale più di qualunque villa al mare.

Così, quella sera, l’ho osservata ancora.
E dentro di me è nata una certezza silenziosa:

  • Non mi interessa più sapere cosa potrei offrirti.
  • Voglio solo capire se la tua presenza accende o spegne la mia luce.
  • Perché se in tua compagnia mi perdo… allora non ci stiamo trovando davvero.

Forse lei ha detto no all’elicottero.
Ma ha detto sì a se stessa.

E questo — per una sera —
è bastato anche a me.

Ma non perché fossi interessato a lei.
La verità è che non cercavo nulla.
Nemmeno da lei.

Anche perché, a dire il vero, non mi interessa conquistarla.
La mia battuta — “Dai, usciamo insieme” — era solo un gioco leggero.
Una carezza verbale. Nulla più.

E forse è proprio questo il punto.

In un mondo dove tutti vogliono qualcosa,
io volevo solo guardare, capire, sentire…
senza dover prendere.

Quella sera non ho sentito il bisogno di convincere nessuno.
Mi bastava sapere che, anche nel silenzio,
io ero rimasto me stesso.

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