Viaggio tra le Ombre di un Santone della Seduzione!

 

Interpretare un Ruolo

Viaggio tra le Ombre di un Santone della Seduzione

Nel cuore del subcontinente indiano, tra polverose stradine e templi anneriti dal tempo, vive un uomo che si fa chiamare Mahatma Seductus. Fondatore della controversa scuola spirituale Metodo Guru Nārkisāna™, è venerato dai suoi adepti come il massimo esperto di “seduzione illuminata”.

Maestro di frasi lapidarie e generalizzazioni etnopsicologiche, Mahatma Seductus tiene regolarmente discorsi in cui classifica le donne del mondo secondo archetipi ben precisi: le donne orientali sono “accoglienti e magnetiche”, le occidentali “aride e disconnesse”, le americane “esuberanti e rumorose”, le europee “complicate e frustrate”. Le più pericolose? Le indiane. Le definisce “le più temibili illusioniste dell’immagine maschile”.

Nelle sue conferenze trasmesse in streaming su piattaforme devotamente frequentate da discepoli in cerca di riscatto erotico, Mahatma Seductus non si limita a dare consigli: decide come sono le donne, stabilisce cosa vogliono, spiega perché non hanno ancora riconosciuto la sua superiorità. Secondo lui, non è che non lo scelgano: sono “spiritualmente immature”.

“Le donne non cercano più il vero uomo”, proclama dal suo trono in bambú. “Vogliono il servo emotivo oppure il pusher tribale. Ma se gli offri consapevolezza… ti ghostano!”

Il suo testo sacro è il manuale in tre volumi Sutra del Maschio Sacro Rifiutato, in cui espone dottrine come:

1 – “Zerbino sei se rispondi, ma sei assente se non lo fai”
2 – “Se non ti vuole è confusa, se ti cerca è disperata”
3 – “Non devi desiderare, ma devi essere desiderato”

Gli adepti del Metodo Nārkisāna™, spesso giovani uomini delusi da ripetuti fallimenti relazionali, apprendono queste massime a memoria, come se fossero verità universali, dimenticando che dietro le formule c’è un solo principio: la negazione sistematica della vulnerabilità.

Durante una delle sue celebri “meditazioni virili di gruppo”, Mahatma Seductus chiede ai presenti: “Vi siete mai chiesti perché, nonostante tutti i vostri sforzi, lei vi ha detto “non sento nulla'” Non perché non eravate abbastanza, ma perché non sapeva gestire la vostra intensità. Il problema non siete voi. Il problema è lei.”

Le sue teorie, per quanto piene di spiritualità apparente, trasudano una frustrazione mai affrontata, rivestita di paroloni esotici e concetti estrapolati da filosofie orientali che vengono reinterpretate per giustificare una visione egocentrica delle relazioni.

La seduzione, secondo Mahatma Seductus, non è un incontro, ma una conferma. Non è un dialogo, ma una performance. Non è amore, ma equilibrio tra dare poco e farsi inseguire molto.

Eppure, dietro ogni sua predica, ogni classificazione, ogni tono sentenzioso, si avverte una crepa. Un dolore antico, mai veramente accolto. C’è chi giura di averlo visto, una sera, camminare solo tra le rovine di un vecchio tempio, stringendo una lettera mai inviata. Sussurrava: “Se solo avesse capito quanto ero pronto a donarmi…”

Ma il giorno dopo, tornato sul palco di bambú, è di nuovo il guru. Il Mahatma. L’Illuminato del Desiderio. E i suoi discepoli, tra un incenso e l’altro, continuano a credere che basti una strategia per farsi amare.

Nessuna strategia potrà mai sostituire la verità di uno sguardo che non ha paura di essere visto.

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