Un tempo il Corpo Era Vivo, Non un Contenuto
Apprendisti Seduttori non ri-nasce nel 2025, ma ai tempi di Casanova
C'è un equivoco di fondo quando si parla di seduzione, oggi. Un errore che passa inosservato perché la maggior parte delle persone lo vive sulla propria pelle senza nemmeno accorgersene: credono che Apprendisti Seduttori sia un progetto nato nel 2025. In realtà, nasce ai tempi di Casanova. O forse anche prima. In un tempo in cui il corpo non era ancora ridotto a immagine, a post, a simulacro.
C'è stato un tempo in cui si soffriva nel corpo, si godeva nel corpo, ci si sporcava di vita. Un tempo in cui il desiderio non era una categoria sociale, un contenuto da monetizzare o una sequenza di messaggi in chat, ma una febbre. Qualcosa che ardeva nel ventre e saliva al petto, poi alla gola, fino a trovare finalmente la voce o la pelle dell'altro.
È questo il tempo a cui vogliamo riallacciare la nostra idea di seduzione: prima di Tinder, prima delle chat, prima della pornografia addomesticata, prima della pornografia della mente.
Oggi, con la nascita di infiniti siti pieni di scemenze online, il corpo viene addomesticato, imbellettato, inquadrato, incorniciato tra un prima e un dopo, tra un "mi piace" e un filtro luce-ombra. Il corpo ha perso il suo grido. Ha perso la sua urgenza. Non pulsa, posa. Non sente, si vende.
Il corpo di oggi è “in vendita”, ma non è più in vita.
Il linguaggio del piacere e del dolore è stato sostituito da quello delle recensioni, dei feedback, delle statistiche. Le emozioni si misurano in visualizzazioni. Le esperienze si sintetizzano in emoji. La sofferenza deve essere motivata. Il desiderio giustificato.
Ecco perché Apprendisti Seduttori non nasce adesso. Nasce quando il corpo era tragico, erotico, sporco, desiderante. Eppure libero.
Quando un uomo non seduceva per vincere una scommessa o per postare un traguardo. Ma perché gli tremavano le mani davanti a una scollatura. Perché non si era ancora disimparato a tremare.
Apprendisti Seduttori non è un corso, un guru, un'app. È un richiamo al tempo in cui la seduzione era esperienza viva, non un tutorial. In cui l'uomo e la donna si incontravano per perché, non per strategia. Dove non c'erano "tecniche di attrazione", ma linguaggi da imparare nel corpo dell'altro.
Ecco da dove si riparte. Non da zero. Ma da quello che c'è stato prima di tutta questa morte del desiderio camuffata da modernità. Da prima che ci insegnassero che il sesso è un diritto, e dimenticassero di dirci che prima ancora è un privilegio.
Il privilegio di essere presenti, desideranti, vulnerabili.
E, soprattutto, vivi!
Qui non ti insegniamo a sedurre. Ti ricordiamo come si vive, quando il corpo aveva ancora il coraggio di desiderare.