Manuale per apprendisti seduttori: 5 imperativi per un desiderio che non chiede scusa.

Sedurre è scegliere di vivere affamati.


Manuale per apprendisti seduttori: 5 imperativi per un desiderio che non chiede scusa

In cinque imperativi categorici, secondo l’arte spietata degli Apprendisti Seduttori

I. Smettila di cercare consenso: seduci per te stesso, non per la platea

Non sei un artista da palcoscenico in cerca di applausi. Il desiderio non si mendica, si impone.
Se vuoi davvero sentire il sangue che pulsa, devi smettere di chiederti come piacere agli altri e iniziare a chiederti cosa ti fa vibrare davvero.
Non c’è niente di più flaccido di chi cerca approvazione: il cazzo si alza solo quando tu ti alzi, intero, davanti allo specchio della tua stessa voglia.

II. Scarta la vetrina: scegli solo chi ti guarda davvero

Le donne in mostra, le pose, i selfie, le chiacchiere in codice: sono carta da parati per chi ha fame di carne viva.
Non ti eccita chi si mette in scena, ti eccita chi ti guarda come se potesse divorarti.
Scegli solo chi ti riguarda, chi ti attraversa con uno sguardo che non chiede permesso.
Il resto è arredamento, e tu non sei un mobile.

III. Non fare il corteggiatore: diventa il catalizzatore

Il vero seduttore non corteggia, incendia.
Non perdere tempo a recitare il copione del bravo ragazzo, del maschio performante, del piacione da happy hour.
Sii la miccia che accende la stanza, la presenza che trasforma l’aria in ossigeno puro.
Non aspettare segnali: creali.
Non chiedere permesso: entra.
Non sedurre per dovere, ma per necessità.

IV. Pretendi reciprocità: il piacere non è mai un monologo

Non ti accontentare di eccitare chi non ti risponde.
La vera erezione nasce quando senti che l’altro ti desidera almeno quanto tu desideri lui o lei.
Non essere il distributore automatico di piacere per chi non sa restituire.
Se non c’è scambio, se non c’è risposta, lascia perdere: la tua durezza merita rispetto, non carità.

V. Rifiuta la rassegnazione: la lucidità è il vero afrodisiaco

Non è rassegnazione, è lucidità: vuoi solo ciò che ti accende davvero.
Non abbassare mai il livello della tua fame per adattarti al menù del giorno.
Meglio una notte di attesa integra che cento amplessi di routine.
Il cazzo duro non è un miracolo, è una dichiarazione di intenti:
“Voglio solo chi mi fa sentire vivo. Il resto è silenzio.”

Postilla per i deboli di cuore:
Non c’è più spazio per le mezze misure.
O ti lasci attraversare dal desiderio come un fulmine, o rimani seduto a guardare gli altri che si raccontano la favola della seduzione.
Tu, invece, vivi la tua verità:
la carne che pulsa, la mente che taglia, il piacere che non chiede scusa.

E se ancora non ti si alza, cambia stanza, cambia donna, cambia vita.
Ma non cambiare mai la tua fame.

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