Quando Paghi per Essere Offeso: il Marketing Tossico
della Seduzione
Smascherare le nuove sette mascherate da "scuole per uomini"
C’è un paradosso inquietante nella
seduzione di oggi:
paghi qualcuno per sentirti una nullità.
E no, non è una metafora.
Oggi si vende umiliazione travestita
da sincerità.
Si confeziona disprezzo e lo si chiama “verità cruda”.
Si crea un sistema in cui l’uomo, per sentirsi “uomo”, deve passare prima dal
farsi sputare in faccia.
È il nuovo business spirituale della
seduzione: una setta senza tempio, dove il culto non è rivolto a un dio…
ma all’idea tossica di virilità costruita sul controllo, sulla paura e sulla
vergogna.
Il rito d’iniziazione? Farti sentire sbagliato
Tutto inizia con un messaggio
apparentemente diretto e risolutivo.
Ti tocca proprio lì dove fa male:
ti mostra una situazione frustrante che sai benissimo di vivere, e te la
getta in faccia senza preamboli, senza empatia, senza rispetto.
Non ti accoglie. Ti aggredisce.
Ti colpisce nello stomaco, poi ti guarda dall’alto e ti dice:
“Questo è il tuo problema. E solo io
posso risolverlo.”
È così che si attiva il meccanismo
settario:
prima ti svuoto, poi ti riempio con la mia identità, il mio metodo, il mio
potere.
E nel frattempo, ti convinco che tu,
da solo, non basti.
Come nelle sette: spersonalizzazione e controllo
Il funzionamento è lo stesso dei
culti religiosi più rigidi:
- Ti dicono che sei fragile, ma non per aiutarti ad
abbracciare la tua vulnerabilità.
- Ti convincono che sei cieco, ma non per
stimolarti a vedere con occhi tuoi.
- Ti trattano da incapace, e ti offrono l’unica
“via d’uscita”: il loro rituale, il loro linguaggio, la loro
gerarchia.
E il risultato?
Paghi per diventare il burattino... credendo di essere il burattinaio.
Ti vendono "potere", ma costruiscono
dipendenza
Chi si rivolge a questi sistemi
cerca spesso crescita personale.
Vuole diventare più sicuro, più libero, più desiderabile.
Ma esce con un copione da recitare,
una checklist da seguire,
una paura costante di sbagliare mossa.
Alla fine, paghi non per diventare
più libero… ma per rientrare dentro una nuova gabbia.
E se non funziona, ti dicono che è
colpa tua:
non hai applicato abbastanza bene il metodo.
Non ti sei impegnato a sufficienza.
Non hai “fatto il salto”.
Ma la donna, in tutto questo?
Non esiste.
O meglio: non esiste come persona reale.
Nelle dinamiche settarie della
seduzione, la donna non è mai soggetto, è sempre oggetto:
- qualcosa da prevedere,
- qualcosa da gestire,
- qualcosa da conquistare o evitare.
Non viene ascoltata, ma letta come
un manuale.
Non viene vissuta, ma decodificata come una minaccia.
Chi ti guida, non ti invita a sentirla.
Ti insegna a difenderti da lei.
Perché tutto il sistema è costruito
su un fondamento:
la paura.
Esiste una via diversa?
Sì.
Ed è proprio quella che non ti verrà mai insegnata da chi vive vendendo
certezze prefabbricate.
È la via del sentire invece
del controllare.
Della presenza invece della prestazione.
Del riconoscimento invece della strategia.
La vera seduzione non nasce dal
dominio, ma dall’ascolto profondo.
Non ha bisogno di slogan, minacce o pacchetti shock.
Non ti promette risultati a tempo, ma trasformazioni durature.
In conclusione
Se ti sei mai sentito piccolo
davanti a certe promesse,
se hai mai creduto che bastasse un segreto per cambiare tutto,
se hai mai pagato qualcuno sperando di sentirti più forte…
… chiediti se ti ha aiutato
davvero o solo fatto sentire ancora più debole.
Perché la vera forza non si
compra.
Si costruisce, lentamente, nel rispetto di sé e degli altri.
E non comincia con un insulto.