Quel che lasci andare, lo trovi in mano a un altro. Chi non agisce, cede il posto.

Ciò che non coltivi, fiorisce altrove. E non sempre ti aspetta.


Quel che lasci andare, lo trovi in mano a un altro. E te lo meriti.

(Un discorso sulla legge spietata dell’abbandono, dell’incuria e del “chi non fa, non falla, ma perde”)

LA LEGGE DEL PIÙ SBADATO

Viviamo in un mondo che non perdona il vuoto. Se tu lasci un bicchiere mezzo pieno sul tavolo della vita, qualcun altro lo svuoterà, lo laverà, o ci sputerà dentro per il gusto di vederti contrariato quando tornerai a reclamarlo.

L’incuria è una colpa sociale più grave dell’arroganza. L’arrogante almeno fa, anche se male. Lo sbadato, il pigro, il «tanto poi ci penso io» che non ci pensa mai, invece, è un criminale del disordine cosmico. Lasci che le cose marciscano, e poi ti stupisci se qualcun altro le raccoglie, le sistema, se ne appropria?

Esempio terra-terra:

  • Non rispondi a un messaggio importante per mesi? Quella persona cercherà altrove.
  • Trascuri il lavoro perché «tanto nessuno se ne accorge»? Il collega affamato si prenderà il merito (e lo stipendio).
  • Lasci la macchina in doppia fila «solo due minuti»? Qualcuno ti graffierà la portiera con la chiave, e avrai pure torto.

LA FILOSOFIA DELL’USURPAZIONE

La natura ha orrore del vuoto, ma l’uomo ha un’idiosincrasia ancora più feroce: l’orrore dell’occasione sprecata. Se tu non cogli l’attimo, l’attimo si fa cogliere da un altro. E te ne accorgerai solo quando sarà troppo tardi.

Nell’amore: Se non coltivi chi ami, qualcun altro lo annaffierà al posto tuo. E quando tornerai con le tue scuse da «ero occupato», troverai la porta già sprangata.

Nel business: Un’idea geniale lasciata nel cassetto? Aspetta un anno, e la vedrai realizzata da un altro, con tanto di copyright e fatturato.

Nelle amicizie: Se sei sempre quello che cancella all’ultimo, che non chiama mai, che «ci deve un caffè» da tre anni… be’, presto non dovrai più niente a nessuno. Perché nessuno ti cercherà più.

PERCHÉ SIAMO TUTTI PREDATORI (E PREDE)

La società non è una giungla. È molto peggio. Nella giungla, almeno, le bestie sanno di dover combattere per sopravvivere. Noi, invece, ci illudiamo che le cose «restino lì, in attesa».

Ma niente aspetta nessuno.

  • Il libro che non leggi? Qualcun altro lo comprerà prima di te.
  • Il viaggio che rimandi «per mancanza di tempo»? Un altro lo farà al posto tuo e ti invierà le foto.
  • La parola non detta? Verrà pronunciata da qualcun altro, e sarà troppo tardi per aggiungerti.

COME SOPRAVVIVERE A QUESTA LEGGE?

La soluzione non è diventare maniaci del controllo, ma imparare a scegliere cosa vale la pena di non perdere. Perché non puoi tenere tutto stretto in pugno, ma puoi almeno decidere cosa stringere con più forza.

  • Fai ordine tra le tue priorità (se no, sarà qualcun altro a farlo per te).
  • Agisci ora, non domani (il domani è già di qualcun altro).
  • Se non te ne importa, ammettilo (ma non lamentarti se poi te lo rubano).

L’ARTE DI NON FARSI RUBARE LA VITA

Il mondo è pieno di usurpatori gentili, quelli che ti sorridono mentre si prendono quel che tu hai lasciato marcire. Non sono cattivi: sono semplicemente più presenti di te.

Morale?
«Ciò di cui non ti prendi cura diventa di qualcun altro» non è una minaccia. È un promemoria.

E ora, se mi scusate, ho un messaggio a cui rispondere prima che qualcun altro lo faccia al posto mio.

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