Inculcatori Di Verità!


In questa scena simbolica, i sacerdoti versano dogmi religiosi nelle menti dei bambini, rappresentando il controllo mentale e l'imposizione di credenze fin dalla giovane età. La forza del potere religioso è mostrata attraverso il contrasto tra l'autorità dei sacerdoti e la passiva accettazione dei bambini, un'immagine che invita a riflettere sulla libertà di pensiero e sull'indottrinamento.


Indottrinamento silenzioso

Io ho lavorato tantissimo per riempire di contenuti e di significato questo blog. Ogni parola che trovi qui è il risultato di un impegno profondo, di ore passate a riflettere, scrivere, e a confrontarmi con chi condivida la stessa passione per la ricerca della verità. Le notti insonni, le chiacchierate con amiche, amici e collaboratori hanno plasmato ogni pensiero che leggi. È come un diario, un riflesso di tutto ciò che ho imparato, vissuto e, soprattutto, di tutto ciò che ancora continuo a scoprire.

Con questo blog mi presento, con i miei limiti e difetti, agli altri dicendo in modo chiaro e trasparente che internet è il luogo dove ciascuno dice quello che vuole, senza limiti e censure. E quindi, per giocarmela ad armi pari, eccomi qui a raccontarti punto per punto le loro cazzate. È curioso come, a sentir loro, gli scorretti siano sempre e solo gli altri, mentre la verità che ti propongono è presentata come unica e inconfutabile.

Naturalmente sarò rispettoso con le idee di chi crede alle cose che scrive, ma questo non significa che non dirò quello che penso. La verità, o almeno quello che io credo sia la verità, non si impone mai senza un confronto. Perché ogni interpretazione della realtà è, in fin dei conti, un’esperienza personale, frutto di filtri individuali. Come ci insegna il principio che la realtà è unica, ma le interpretazioni sono miliardi, ogni parola che diciamo viene letta e interpretata attraverso il nostro vissuto, le nostre emozioni, le nostre convinzioni. È per questo che dico, senza paura: nessuna verità è assoluta, ma è sempre frutto di esperienze e di soggettività.

Questa riflessione mi porta a un altro punto cruciale. Oggi, nel mondo in cui viviamo, tutti copiano i modi di fare della chiesa cattolica. Ogni gruppo, ogni movimento, ogni tendenza tenta di impiantare nel cervello delle persone verità assolute. La differenza è che queste nuove verità non sono più quelle religiose, ma piuttosto ideologie o convinzioni personali che non vengono mai messe in discussione. Questi pensatori non si chiedono mai: "Quello che credo è davvero la realtà, o è solo una costruzione mentale che mi permette di sentirmi superiore?" Se chiedi loro di dimostrarti la verità che professano, si arrabbiano. Perché non hanno le prove, non hanno esperienze che possano validare ciò che affermano.

Molti di questi "esperti" vogliono far passare la loro visione del mondo come quella della verità assoluta, ma in realtà, stanno solo cercando di nascondere le proprie fragilità. Vogliono far credere che il mondo dei rapporti interpersonali sia un luogo freddo e manipolativo, dove tutto si riduce a strategie di seduzione, invece di essere un campo di emozioni, scambi autentici e relazioni genuine. La realtà è che dietro a queste verità, che sembrano piene di certezze, c’è solo il tentativo di annientare il desiderio altrui, di spegnere la passione e la curiosità di vivere pienamente.

La seduzione, come viene intesa da queste correnti, non è una via per la libertà, ma una prigione in cui chi seduce cerca solo di affermare il proprio potere. Per loro, la donna è un oggetto da manipolare, da plasmare in base ai propri desideri e paure, non un essere umano con sogni, desideri e progetti propri. Quando si trovano di fronte a una donna, non vedono un’intelligenza vibrante, ma una persona muta, che deve essere piegata alle loro verità senza appello. E se la donna non si piega, se non risponde come loro si aspettano, allora si sentono in diritto di giudicarla, di definirla come "stupida" o "difficile", senza mai considerare che, forse, è la loro visione distorta che la rende tale agli occhi loro.

Questo atteggiamento di giudizio, di superiorità mascherata da "conoscenza", è un chiaro esempio di come la verità, quando non è accompagnata da empatia, possa trasformarsi in una prigione. La verità che impongono non è mai una verità vissuta, ma un concetto astratto che serve solo a giustificare la loro ignoranza e il loro bisogno di controllo. Ma la seduzione non ha una verità univoca, non può esserci una sola risposta a cosa sia sedurre o essere sedotti. La seduzione, infatti, è prima di tutto un percorso di libertà, un viaggio in cui ogni passo che facciamo è un atto di consapevolezza di sé e dell’altro.

Non è un gioco di potere, ma un incontro autentico in cui ciascuno si espone per quello che è, senza maschere. La seduzione autentica è quella che nasce dal rispetto, dalla curiosità per l’altro, dal desiderio di creare una connessione profonda e significativa. E in questo percorso, non esistono "trucchi" o manipolazioni. La vera seduzione nasce dalla libertà di essere sé stessi, senza dover nascondere, mascherare o cambiare la propria essenza per adattarsi a un’idea preconfezionata.

Quindi, quando parliamo di seduzione, parliamo di libertà, non di dominio. Parliamo di un percorso che ci permette di scoprire l’altro e noi stessi in modo sincero, di liberarci dai condizionamenti esterni e dalle verità imposte. La seduzione è una danza, non un gioco di forze. E la libertà che ci offre è quella di essere autentici, senza paura di mostrare chi siamo realmente, senza timore di essere giudicati per la nostra verità.


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