Oggi mi sono trovato a riflettere su un concetto che sembra semplice, ma che, in realtà, è spesso frainteso. Non ha senso dire che "io" ho potere di fare o di non fare. Il potere, in realtà, non nasce dalla semplice possibilità di agire, ma dal modo in cui scegliamo di impegnarci in ciò che facciamo.
Ricordo un caro amico che, a proposito del lavoro, diceva: "Noi possiamo fare ciò che vogliamo, quindi guai a voi se non lavorate, perché nel lavoro c'è la vostra libertà. Se il lavoro non impegna, se non diventa complesso, allora non è lavoro, ma solo uno scambio di formalità. Una passerella di esternazioni." Questa riflessione mi ha sempre colpito, perché evidenzia quanto il lavoro sia un impegno che ci permette di esprimere noi stessi, di trasformare le sensazioni inutili in qualcosa di costruttivo e significativo.
Immagina per un momento: Cosa succederebbe se un giorno decidessi di cambiare totalmente le tue sensazioni inutili e le trasformassi in una nuova professione? Che cosa accadrebbe se provassi a sospendere le tue paure e a lavorare davvero su qualcosa che ti appassiona, senza esitazioni, con entusiasmo e determinazione? Questa è la vera chiave del cambiamento.
Non si tratta solo di trovare un lavoro, ma di impegnarsi in qualcosa che abbia significato e passione. Decidere di intraprendere una nuova professione diventa davvero utile quando si inizia a discutere l'indiscutibile, quando affrontiamo le difficoltà, quando mettiamo in discussione ciò che fino a quel momento abbiamo dato per certo. È lì che si comincia a crescere davvero, quando il percorso non è più solo un'involucro superficiale, ma una vera e propria trasformazione interiore.
Una delle grandi sfide che affrontiamo è quella di credere nella cosa giusta, nel sentirci sicuri delle nostre scelte. Ma, come spesso accade, questo bisogno patologico di certezze può essere paralizzante. L'ossessione per la sicurezza ci rende più rigidi, ci mette sulla difensiva e, in molti casi, ci impedisce di fare ciò che ci piace davvero. Quando ci aggrappiamo a presunti "valori" o "certezze", ci chiudiamo al cambiamento e all'innovazione, diventiamo intolleranti e incapaci di esplorare nuove possibilità.
Mi sono reso conto che, per lavorare davvero su qualcosa che ami, è fondamentale liberarsi di queste paure. Solo così possiamo dare il massimo e costruire qualcosa di vero e duraturo, senza più fermarci a discutere di ciò che “dobbiamo” fare, ma focalizzandoci su quello che vogliamo fare.
Il cambiamento parte da qui: dal coraggio di sospendere il bisogno di certezze e di abbracciare l'incertezza come parte di un viaggio di crescita. Il lavoro che amiamo diventa una forma di libertà che ci permette di esprimere la nostra vera essenza.