L'Ignoranza Regna Sovrana: Un Viaggio Personale di Consapevolezza
Quando mi guardo intorno, mi chiedo spesso: "Se è tua abitudine accusare le donne, chi ti ha portato a vivere in quel modo?". Questo mi fa riflettere su quante persone, tra cui forse anche io in passato, si trovino intrappolate in una spirale di ignoranza che si manifesta in tanti modi, e che non è legata a titoli di studio o certificazioni, ma a un atteggiamento mentale. L'ignoranza è qualcosa che prescinde completamente dal livello di istruzione che una persona possiede.
Ho capito che non è solo una questione di cultura superficiale. Ignoranza è presunzione, boria, mancanza di autoconsapevolezza. Ho incontrato tante persone che si atteggiano a colte ed erudite, ma in realtà sono incompetenti nelle basi della comunicazione e del comportamento umano. Non mi riferisco solo a chi non sa come comportarsi a tavola, ma anche a chi, nelle sue convinzioni, rifiuta di ascoltare e rispettare opinioni diverse dalla sua.
Mi sono reso conto che ignoranza è, ad esempio, parlare con la bocca piena o leccarsi le dita dopo aver mangiato. Per me non è solo questione di educazione, ma di rispetto verso chi ci circonda. È anche l’atteggiamento di chi si impunta sulle proprie idee senza voler nemmeno ascoltare quelle degli altri. È una mentalità chiusa che allontana le persone più autentiche, quelle che sono disposte a crescere, a imparare, e a mettersi in discussione.
Mi chiedo spesso: perché ci comportiamo così? Perché questi individui non sono in grado di riconoscere la loro ignoranza? La risposta che mi do è che, molto spesso, non se ne rendono nemmeno conto. Si nascondono dietro la presunzione di sapere, magari credendo che il loro titolo di studio o qualche lettura superficiale li renda superiori agli altri. In realtà, è solo superficialità, perché la vera conoscenza nasce dalla capacità di ascoltare e di comprendere.
Quando rifletto su ciò che ho vissuto e sulle persone che ho allontanato dalla mia vita, vedo che ciò che le univa era proprio questa ignoranza crassa, evidente e palpabile. Quella stessa ignoranza che si mescola con arroganza e che, purtroppo, è più diffusa di quanto si pensi. Mi sono chiesto più volte se non fosse più facile restare in un angolo sicuro, circondato da chi condivide le stesse convinzioni. Ma non è così che si cresce. La vera crescita passa sempre attraverso il confronto, la verifica delle proprie convinzioni e l'apertura alle opinioni degli altri.
Questa riflessione mi ha portato a comprendere un concetto fondamentale che è alla base di questo blog: Esiste la SCIENZA, i fatti, e ci sono le IDIOZIE, le chiacchiere. Tra queste due realtà c'è uno spartiacque ben preciso: la verifica sperimentale. Non ci sono scorciatoie. Se non verifichi, non puoi sapere se ciò che affermi ha valore. La verifica dei fatti è l'unico strumento che ci permette di superare l'ignoranza e progredire verso una comprensione autentica della realtà.
Eppure, quante volte ci troviamo di fronte a persone che lotteranno per non sembrare ignoranti, magari difendendo con forza teorie che non sono mai state messe alla prova, credendo che perché hanno letto qualche libro o hanno una laurea, siano superiori a chi invece fa esperimenti, verifica e si confronta con la realtà? Questo è il problema: l'ignorante è convinto di non esserlo, e lo è ancora di più quando crede che la sua conoscenza sia quella giusta, senza nemmeno chiedersi se ha verificato i fatti.
Quindi, mentre mi guardo indietro e penso a tutte le persone che ho incontrato e che ho scelto di allontanare dalla mia vita, mi rendo conto che alla base di tutto c'era proprio l'ignoranza. Quell'ignoranza che ci fa credere di sapere, di avere la verità in tasca, quando invece ci sta solo impedendo di evolverci. Esiste la verità, quella che si può verificare, che si può testare e provare. E tra quella verità e le chiacchiere, ciò che ci separa è la verifica sperimentale.