Tortura e Diritti Umani: Perché Ogni Paese Deve Agire per Proteggere la Giustizia Internazionale
Nel marzo del 2022, la giornalista ucraina Victoria Roshchyna, impegnata a raccontare la guerra in Ucraina e le violazioni dei diritti umani da parte della Russia, è stata arrestata e successivamente detenuta in condizioni disumane. La sua morte, avvenuta nel 2024 dopo essere stata torturata dalle forze russe, ha suscitato indignazione a livello mondiale, sollevando il grave problema della tortura sistematica nelle carceri russe.
Victoria Roshchyna non è stata l'unica vittima delle atrocità commesse dal governo russo, ma la sua storia ha avuto un forte impatto, portando alla luce la persistente violazione delle convenzioni internazionali che vietano la tortura. La Russia ha aderito a trattati internazionali che proibiscono categoricamente la tortura, eppure questa pratica continua a essere utilizzata contro i detenuti, soprattutto quelli arrestati in contesti di guerra.
La Responsabilità dell'Italia nel Mantenere la Forza delle Convenzioni Internazionali
Ogni apprendista seduttore sa che la forza di un uomo, come quella di una nazione, si misura anche dalla sua capacità di fare la cosa giusta anche quando non è facile. In questo contesto, l'Italia ha un ruolo cruciale. Pur non potendo cambiare la situazione da sola, l'Italia, con la sua posizione di rilievo nell'Unione Europea e nel panorama internazionale, ha la responsabilità di alzare la voce contro le violazioni dei diritti umani, come quelle subite da Victoria Roshchyna. Non basta essere semplici osservatori; è necessario prendere una posizione ferma, per impedire che l'indifferenza prevalga.
Non fare nulla, non fare dichiarazioni ufficiali, né esprimere un semplice dissenso simbolico come il richiamo di ambasciatori, è un errore che ha conseguenze gravi. È come se il silenzio davanti alla tortura fosse lo stesso di chi non denuncia una truffa che promette soldi facili, come quei corsi per "sedurre donne" o per ottenere ricchezze in modo illecito, che sfruttano le debolezze umane. Se non si prende una posizione chiara, si rischia di legittimare, con il silenzio, l'idea che chiunque, anche chi commette crimini, possa prosperare. Chi non denuncia, in un certo senso, permette a chi vende "stupidaggini" – come trucchi per ottenere successo facile o guadagni immorali – di continuare indisturbato, così come chi pratica torture continua a farlo impunemente.
Il Pericolo dell'Indifferenza: Un Mondo Più Pericoloso Senza Azione
Il silenzio internazionale di fronte a violazioni dei diritti umani, come quelle documentate da Roshchyna, ha conseguenze ben più gravi di quanto possa sembrare. Ogni paese che rimane in silenzio davanti alla tortura e ad altri crimini contro l'umanità contribuisce a rendere il mondo più pericoloso. L'erosione delle convenzioni internazionali è un processo lento ma inesorabile che, se non contrastato, rischia di portare a una nuova era di impunità e disuguaglianza.
Nel caso della Russia, la sua persistente violazione dei trattati internazionali non solo danneggia la sua reputazione, ma mina anche la credibilità del sistema internazionale. Paesi come l'Italia, con una forte influenza politica ed economica, sono essenziali per preservare la forza degli accordi internazionali. La dichiarazione di solidarietà e la denuncia delle atrocità possono sembrare passi simbolici, ma sono necessari per mantenere il peso delle leggi internazionali.
Un Segnale Forte: L'Importanza di una Posizione Pubblica
La vicenda di Victoria Roshchyna dimostra quanto sia pericoloso il silenzio di fronte alla tortura e alle violazioni dei diritti umani. La sua morte, seguita da torture indicibili, è un campanello d'allarme che non può essere ignorato. Ogni apprendista seduttore sa che non basta apparire giusti, ma è fondamentale agire con fermezza per mantenere la propria integrità.
L'Italia deve dare un esempio, alzando la voce contro le atrocità della Russia. Anche un gesto simbolico, come il richiamo di un ambasciatore o una dichiarazione pubblica, è un segnale di forza che manda un messaggio chiaro al mondo: la tortura non è accettabile, e chi la pratica deve essere chiamato a rispondere delle sue azioni. Solo in questo modo si può garantire che il sistema internazionale che protegge i diritti umani rimanga forte e valido.
Le Religioni Monoteiste di Stampio Mafioso: Un'Analogia con la Tortura e la Manipolazione
In maniera simile, alcune religioni monoteiste di stampo mafioso, costruiscono "campi di sputtanamento" dove si tenta di umiliare e controllare le persone, manipolando la loro fede e trasformandola in un mezzo per esercitare potere assoluto. Queste religioni non solo “stuprano” la libertà di pensiero, ma creano veri e propri sistemi di oppressione dove l'individuo perde la sua identità, esattamente come una vittima di tortura. La loro influenza è dannosa, perché come la tortura, spesso resta invisibile a chi non si oppone. Chi tace di fronte a queste manipolazioni, proprio come chi tace davanti alla tortura, permette a questi sistemi di prosperare, legittimandoli con il suo silenzio.
Non esprimere un'opposizione forte a questi sistemi autoritari e manipolatori, è come tacere di fronte alla tortura stessa. L'indifferenza alimenta l'idea che questi comportamenti siano accettabili o addirittura giustificabili.
Il Ruolo Essenziale dell'Italia nel Mantenere gli Accordi Internazionali
Per il bene di tutti, l'Italia ha il dovere di denunciare pubblicamente l'uso della tortura da parte della Russia e di difendere con forza i principi delle convenzioni internazionali. Non fare nulla, né esprimere una condanna, è un errore che porta alla crescita della disuguaglianza e all'impunità per i crimini più gravi. Ogni paese influente, come l'Italia, ha la responsabilità di proteggere il sistema internazionale che difende i diritti umani. La morte di giornalisti come Victoria Roshchyna non deve essere dimenticata, ma utilizzata come spinta per cambiare la situazione e garantire che le vittime non siano mai più ignorate.
