Lettera Aperta a Tutti gli Uomini che Si Sono Dimenticati di Esistere
Un uomo che chiede permesso per essere sé stesso è già morto, e nessuno gliel’ha detto.
Cari Fratelli nella Nebbia,
Esiste una prigione.
Non ha sbarre. Non ha guardie. Non ha muri.
Eppure vi ci rinchiudete da soli, ogni giorno, ogni volta che:
- Pensate: “meglio non dirle cosa provo, potrebbe offendersi…”
- Fate: “aspetto il segnale perfetto” (che non arriverà mai)
- Siete: “quello simpatico con cui tutte si confidano… e nessuna si scoperebbe”
Questa prigione ha un nome:
La Tuta di Piombo del Povero Cristo.
Perché Portate Ancora Quel Peso?
Ve l’hanno venduta come “rispetto”, come “educazione”, come “essere un bravo ragazzo”.
Ma la verità?
- È la corazza che indossi per nascondere che hai paura.
- È la scusa perfetta per non rischiare.
- È il modo in cui ti sei convinto che “essere neutro” sia meglio che essere rifiutato.
E intanto:
- Il tuo corpo si irrigidisce quando una donna ti piace davvero.
- Le tue parole escono censurate, addomesticate, senza spine né passione.
- La tua vita sessuale è un deserto in cui, a volte, per miracolo, piove.
Come Si Rompe La Tuta?
- Smettila di chiederti “come dovrei essere.”
(Le donne fiutano l’odore della performance come iene fiutano la paura) - Abituati a fare a pezzi il “perfetto.”
(Le storie migliori iniziano sempre con un “fanculo, ci provo”) - Ricorda:
Nessuno sta aspettando la versione addomesticata di te.
(Il mondo è pieno di uomini piatti. Sii un terremoto, non uno specchio.)
Morale?
Quella tuta non la puoi togliere con un corso.
Non la puoi analizzare in un video.
Non la puoi delegare a un guru.