Credi, obbedisci, subisci.

 

Libertà Emotiva

"Credi, obbedisci, subisci"
Come riconoscere i manipolatori emotivi

Ci sono persone che non vogliono essere amate.
Vogliono essere credute.
Non ti chiedono di costruire qualcosa con loro. Ti chiedono di sottometterti alla loro versione della realtà.

In apparenza sembrano partner.
Ma in realtà cercano seguaci.

Non vogliono uno scambio, ma un’adorazione.
Non cercano un confronto, ma una conferma continua della loro autorità emotiva, sessuale, morale.
E se provi a discutere, a mettere in dubbio, a farti delle domande… sei tu il problema. Sei tu che “non capisci”, che “sei immaturo”, che “hai paura dell’amore vero”.

I manipolatori non discutono. Ti schiacciano con la loro verità

Ci sono relazioni in cui l’altro non ti lascia spazio per esistere davvero.
Ogni tuo dubbio viene letto come un attacco. Ogni tua emozione diversa dalla loro, come una minaccia.

“O mi credi, o sei contro di me.”
“O mi ami come dico io, o non mi ami davvero.”
“O accetti tutto, o non sei all’altezza.”

È un modello vecchissimo. Funziona da secoli.
Non ha bisogno di logica, né di verità: gli basta farti sentire in colpa.
Non ti dimostra niente: ti convince a sentirti sbagliato.

E così smetti di chiedere.
Smetti di pensare.
Smetti persino di sentire.
Perché temi che qualunque cosa tu provi possa essere usata contro di te.

I manipolatori usano le emozioni come arma. Gli Apprendisti le trattano come responsabilità.

Ci sono persone che recitano la parte della vittima per dominare, o della guida spirituale per sedurre, o della persona “più ferita di te” per costringerti a proteggerla.

Ti dicono che vogliono una relazione profonda, ma usano ogni momento di debolezza per aumentare il controllo.
Ogni tuo errore, piccolo o grande, è la prova che “sei come tutti gli altri”.

Ti dicono che “si fidano”, ma vogliono password, accesso ai tuoi pensieri, ai tuoi spazi.
Ti dicono che “ti amano”, ma solo finché sei perfettamente aderente all’immagine che si sono costruiti di te.

Chi agisce così non vuole amore. Vuole possesso.

Gli Apprendisti Seduttori, invece?

Non si inginocchiano davanti a nessuna emozione che voglia diventare dogma.
Non scambiano la vulnerabilità con la debolezza.
Non cercano di dominare né di farsi dominare.

Studiano. Si studiano. Osano dubitare. Accolgono, ma non si fanno ingabbiare.
Perché sanno che una relazione vera nasce quando due persone sono disposte a stare nella verità, non in una favola.

Non chiedono a nessuno di credergli sulla parola.
Non ti seducono per renderti devoto.
Ti invitano a esplorare. A costruire. A scegliere.

E se qualcosa non funziona, non minacciano. Non urlano. Non accusano.
Semmai si chiedono: “Cosa non ho visto? Cosa non ho capito? Cosa ho accettato per paura?”

Questo non li rende più fragili.
Li rende più forti.
Perché il potere vero non è far inginocchiare gli altri.
È saper stare in piedi accanto a loro, anche quando le emozioni bruciano.

I manipolatori vogliono la tua fede cieca.
Gli apprendisti vogliono la tua presenza intera.
I manipolatori temono le domande.
Gli apprendisti le usano per costruire la libertà.

Non confondere l’amore con il bisogno di avere ragione.
Non fidarti di chi ti chiede solo di credere.
Perché l’amore che non può essere discusso...
è solo un altro modo per possederti.



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