Seduzione e Leggi Universali: Cosa C'entra Archimede con le Relazioni?

Non abbiamo tutte le risposte, ma sappiamo costruire navi che non affondano.

Galleggiare nella Seduzione (e nella Vita)

Quando ho aperto questo blog, non avevo tutte le risposte. Avevo domande. Avevo storie, errori, riflessioni confuse. Rileggendo oggi certi articoli vecchi, mi viene da sorridere. Alcuni erano ingenui, sì… ma sinceri. Veri.
E in fondo parlavano già di quello che sto per dire adesso, solo con parole diverse.

Tutti, a un certo punto, sono riusciti a costruire una “nave che galleggia”. Una relazione che funziona. Un momento in cui qualcuno bellissimo ti ha scelto. Un’esperienza che ha lasciato il segno.
Ma pochi, pochissimi, sanno perché quella nave non è affondata.

La maggior parte si accontenta di risposte tirate a caso: “sarà stato il momento giusto”, “ero carismatico”, “lei era in crisi”, “la chimica… boh”.

Io ci ho pensato a lungo.
Poi mi è tornata in mente una vecchia storia: quella del principio di Archimede.

Tutti sapevano costruire barche, ma nessuno sapeva perché galleggiassero. Finché Archimede non ha tirato fuori la formula.
Da lì in poi, chi conosceva quella legge poteva costruire navi di legno, di ferro, di piombo se voleva. Perché non contava più il materiale… contava la legge.

Chi non la conosceva? Rideva. Derideva. E affondava.

Ecco. Io nella seduzione ci sono passato da tutte le fasi:
Ho galleggiato senza sapere perché.
Ho affondato senza capire come.
Ho imitato, copiato, fatto finta di sapere.
Ho riso degli altri per paura di guardarmi dentro.

E solo quando ho iniziato a farmi le domande giuste, le cose hanno cominciato a cambiare.

Perché una donna mi sceglie davvero?
Qual è stato il movente che ha fatto partire tutto?
Cosa ha visto lei, che io magari non vedevo?
E io? Stavo seducendo o stavo solo recitando?

Mi sono accorto che molte “regole” della seduzione sono scritte da chi ha bisogno di sentirsi superiore. Da chi si proclama “fuori dalla legge”, ma poi pretende che tutti gli altri si inchinino alla sua legge.
Ipocrisia pura. Ego che fa rumore.

E allora mi sono fatto una domanda ancora più scomoda:
Come posso pensare di essere bravo a sedurre… se nella vita non so nemmeno capire come funzionano certe cose?
Se non so ascoltare, comprendere, analizzare, crescere?
Se cerco formule facili per evitare la fatica di guardarmi allo specchio?

La verità è che la legge della seduzione – quella vera – è uguale per tutti.
Proprio come quella di Archimede.
E chi la conosce, può costruire relazioni profonde, sincere, appaganti.
Chi no… cerca scorciatoie. O guerra.

E sì, guerra.
Perché ci sono quelli che credono di ottenere amore con la forza.
Con l’arroganza. Con l’indifferenza.
Con le bombe emotive, con il menefreghismo, con lo sputtanamento, con le frasi a effetto che in realtà fanno solo male.

Chi si muove così non è solo un illuso.
È qualcosa di peggio.
È qualcuno che non ha mai galleggiato.
E che vuole solo portare gli altri giù con sé.


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