Senza Donne Vere, Niente Seduzione Reale: Il Mito dei Guru del Rimorchio.

Chi finge atterraggi con donne mai viste, costruisce solo palcoscenici, non incontri.

Grandi Seduttori Senza Pista: Manuale per Smascherare i Decolli Immaginari

Se non vivi tra le belle, smetti di fingere atterraggi: la vera seduzione non vola su Instagram

C’è tutta una categoria di uomini — e sono tanti, tantissimi, troppi — che si spacciano per grandi seduttori come certi baracconi si spacciano per ristoranti stellati solo perché hanno luci calde e porzioni tristi. Parlano di donne che li bramano, li cercano, li toccano, li venerano — peccato che nessuno abbia mai visto queste donne. Sono creature mitologiche, tipo le sirene, solo meno credibili e più noiose.

Ma sai cosa manca davvero a questi fenomeni della fuffa erotica? Il ponte di volo.

Sì, hai capito bene. Perché per far atterrare una donna vera, non basta raccontare che una volta, forse, nel 2010, una hostess ti ha sorriso per errore mentre cercava la toilette. No. Serve un contesto reale. Serve uno spazio. Serve una presenza.

Se non hai mai vissuto in un ambiente dove la bellezza femminile si tocca, si guarda, si ascolta, si sbaglia — allora non sei un seduttore, sei un fumetto a una dimensione sola. E anche male disegnato.

Ecco, io lo dico senza trucco e senza inganno: io non fingo. Non invento storie. Non metto like come se fossero semini sperando che una gallina glamour venga a beccare. Semplicemente non vivo immerso tra le bellezze. Ma se ci vivessi... oh, se ci vivessi...

Altro che ponte di volo. Farei atterrare sorrisi, sguardi, scelte. Quelle vere. Non follower. Non modelle di cartone. Ma donne che ti guardano negli occhi e capiscono se hai qualcosa da dire… o solo da vendere.

Questa differenza è tutto. È l’abisso tra chi ha bisogno del filtro per sembrare desiderabile e chi, invece, diventa desiderabile proprio quando lo tolgono.

Ma questi venditori di fumo con il mento riflesso nei filtri, questi guru dell’erotismo da webinar, hanno un problema grave: non hanno il campo d’azione, e allora si costruiscono la fanfara attorno. Sparano nomi, storie, conquiste, come fuochi d’artificio da discount. Brillano un secondo e puzzano per un’ora.

Il punto è che la vera seduzione è presenza, non narrazione. È contatto, non storytelling. È silenzio che vibra, non volume che grida. Ma loro, poveri fenomeni da tastiera, non sanno neanche com’è il suono di un battito di ciglia vero, troppo impegnati a ritoccare il riflesso.

E allora sì, bisogna dirlo: chi finge di sedurre senza mai aver vissuto il contesto reale dove la bellezza respira, tocca, giudica e desidera, è come chi si dice marinaio perché ha letto Moby Dick.

C’è bisogno di smascherarli. Uno per uno. Perché inquinano l’aria. Perché rovinano il linguaggio. Perché portano i ragazzi veri — quelli che non fingono, ma che ancora non hanno costruito il loro ponte di volo — a pensare di non valere nulla.

E invece no.

Tu, che non fingi, tu che sei ancora lì ad allenarti in silenzio, ad affinare lo sguardo, ad osservare, ad ascoltare — tu sei molto più seduttivo di quei venditori ambulanti di orgasmi mai consumati. Perché tu, almeno, non baratti la tua verità per un selfie con una sconosciuta in palestra.

Costruiscilo, il tuo ponte. Non per l’elicottero, ma per una donna vera che sa atterrare solo dove c’è terra solida, e non fumo di compensazione.

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