Oltre il Pensare: L’Arte di Riconoscersi, Nudi e Veri.

Oltre lo Specchio: L’Arte di Riconoscersi, Nudi e Veri

Sedurre per Non Dimenticare Chi Sei
(non per insegnare, non per impressionare)

Gli apprendisti seduttori non seducono per insegnare. Seducono per restare vivi, presenti, autentici. Anche davanti allo specchio.

Non tutti seducono per ottenere.
C’è chi seduce per non perdere se stesso.

Chi si muove per desiderio, e non per approvazione.
Chi guarda una donna non per farla cadere… ma per restare in piedi.

Gli apprendisti seduttori non hanno bisogno di insegnare nulla.
Non cercano allievi. Non vogliono consensi.
Non offrono lezioni.

Sedurre, per loro, è come scrivere, cantare, suonare.
Un atto necessario. Una forma di verità fisica.
Non uno spettacolo. Ma un esercizio di presenza.

Quando un apprendista seduttore entra in una stanza,
non lo fa per essere visto.
Lo fa per sentirsi vivo.
Per non diventare un'ombra tra le ombre.

Per ricordarsi che il suo corpo, la sua voce, il suo sguardo
vibrano ancora — anche in mezzo al rumore.

L’intenzione non è la conquista, ma la coerenza.

Sedurre non è mettere una maschera, ma togliersela.
È restare centrati mentre tutto intorno cerca di farti deragliare.
È un’àncora, un gesto di integrità.

Come un musicista che torna ogni giorno sul suo strumento.
Come un danzatore che si allena per ascoltare ogni millimetro del corpo.
Come chi si masturba non per sfogo, ma per ascolto profondo.

Sedurre, in questo senso, è respirarsi.

Non per piacere, ma per non sparire.

Chi seduce con questa intenzione, non ha bisogno di tecniche.
Non ha bisogno di fingere.
Ogni gesto che compie è un ritorno.

Un ritorno a quel punto interiore dove sa chi è.

E se una donna lo guarda,
e se quella donna si avvicina…
non è perché lui l’ha convinta.
È perché si sono riconosciuti in una vibrazione.

Gli Apprendisti Seduttori non insegnano: si mostrano.

E in questo mostrarsi, diventano contagiosi.
Non perché vogliono essere copiati,
ma perché chi li osserva
sente una verità che non può ignorare.

Non hanno bisogno di prediche.
Non portano manuali.

Ogni loro seduzione è come un sussurro rivolto a sé stessi:
"Non ti perdere, nemmeno adesso."

E se ti piace, è solo perché ti ritrovi.

Non sei qui per imparare.
Se sei arrivato fin qui, è perché già sapevi.

E forse, come me,
hai bisogno di scrivere, parlare, toccare, guardare
per non scivolare nell’oblio delle abitudini.

Sedurre, per noi, è come accendere un fuoco
non per scaldare qualcun altro,
ma per non dimenticare che sappiamo ancora ardere.

Non voglio insegnarti a sedurre.
Non voglio convincerti a cambiare.

Scrivo perché ho bisogno di ricordarmi chi sono, quando vibro.
E tu, se ti riconosci…
non è perché ti ho sedotto.
È perché ti sei acceso.

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