Perché Nessuno Ti Cerca (E Come Cambiare Questa Realtà)
L’Inner Game non è una crema idratante né una scusa per masturbarsi con la propria autocommiserazione
Chi non attrae, pretende. E chi pretende, spesso puzza.
Ci sono uomini — e donne — che aspettano.
Aspettano che la vita gli batta alla porta.
Aspettano che l’amore li sorprenda.
Aspettano che qualcuno si accorga di loro.
Come se l’universo fosse un fattorino con fiori e fiocco, e non un bordello cosmico dove chi non si muove resta fuori.
La verità è che il mondo non cerca nessuno. Il mondo risponde.
Risponde a chi emana qualcosa. A chi ha un proprio sole, anche se a volte si scotta. A chi non chiede l’amore come un cane randagio chiede gli avanzi sotto il tavolo.
“Se sono una brava persona, prima o poi mi noteranno”
Ecco la bugia più ben stirata della storia.
Quella che ti infili come la camicia buona quando vuoi farti notare: la convinzione che basti “essere buoni” per essere scelti.
No.
Essere buoni non basta. Essere veri è già più raro. Essere vivi — davvero — è quello che attrae.
Le persone non scelgono chi le fa sentire al sicuro. Scelgono chi le fa sentire, punto. Anche a rischio di destabilizzarle.
Inner Game: il gioco interiore che ti tiene in piedi anche quando tutto il resto vacilla
Il termine è stato reso famoso da Neil Strauss con The Game. Ma qui non parliamo di “gioco” come trucchetto da prestigiatore in discoteca.
Inner Game vuol dire avere un sistema nervoso che non collassa al primo “no”.
Vuol dire che non ti svegli la mattina chiedendoti chi ti amerà oggi, ma se tu sei degno del tuo stesso tempo.
L’Inner Game è il contrario della vetrina. È la bottega. È quello che resta quando non ti guarda nessuno.
Si parla di:
- Autostima, quella vera, che non ha bisogno di like.
- Sicurezza, che non urla per farsi notare.
- Carisma, che non scimmiotta chi ha successo ma lo ridefinisce con la propria presenza.
Se non hai questo, puoi anche gridare: “Amami!”. Ma sarà solo un’eco sgraziata nel vuoto.
Non sei invisibile. Sei trasparente. E la trasparenza non colpisce mai.
Nella seduzione, come nella vita, non paga chi si nasconde, ma chi sa esporsi bene.
Non serve esibizionismo, serve presenza.
La differenza?
Uno che “si mostra” è un venditore ambulante di se stesso.
Uno che è presente invece, è già lì prima ancora che tu ti accorga di lui.
La differenza tra “esserci” e “cercare attenzione” è lo spazio che occupi senza fare rumore.
Il mercato è spietato. E tu non sei un prodotto raro se non lo sai nemmeno usare.
Tinder, Instagram, la vita stessa... ti offrono una sola chance: farti ricordare.
Ma se non sai chi sei, il mondo non saprà nemmeno come insultarti.
Il che, paradossalmente, è peggio dell’essere odiati: significa che non lasci nessuna traccia.
E chi non lascia traccia, non ha nemmeno il privilegio di essere cancellato.
La Soluzione Non è in un Post su Facebook. È in ciò che pensi di te quando ti guardi allo specchio.
Non devi imparare ad "approcciare meglio".
Devi smettere di sentirti uno che deve approcciare qualcosa per sentirsi vivo.
Un uomo (o una donna) con Inner Game non cerca di farsi piacere. Cerca chi valga la pena piacere a lui.
Ed è qui che l’universo, quel bordello cosmico di cui parlavamo prima, improvvisamente ti apre le gambe… pardon, le porte.
La verità? Nessuno verrà a salvarti. Ma se impari a salvarti da solo, cominceranno a seguirti.
Non perché sei un eroe.
Ma perché in un mondo di mendicanti, chi ha imparato a camminare da solo sembra un re. O una regina.
E no, questo non vale solo per gli uomini.
L’Inner Game non è un campo di battaglia tra un dio e una menefreghista.
È un gioco tra due creature reali che decidono di non farsi definire dai ruoli, ma dalle scelte.
Chiunque tu sia, sei una presenza o una mancanza. Non esistono vie di mezzo che attraggano davvero.
Azioni da fare subito (senza aspettare l’oroscopo)
- Smetti di chiederti chi ti amerà. Comincia a chiederti: “Chi merita il mio amore, quando io ci sono davvero?”
- Abbandona l’idea di “meritarti qualcosa”. Il mondo non è tuo padre. E neanche tua madre.
- Fatti trovare. Ma non dove tutti si perdono.
L’Inner Game è una fucina. Non un vestito da festa.
Se ti chiedi ancora perché nessuno ti cerca, prova a chiederti:
Se fossi qualcun altro, mi verrei a cercare davvero?
E lì inizia il cambiamento.
Non nel look.
Non nella battuta pronta.
Ma in quell’attimo di lucidità in cui smetti di aspettare e inizi a diventare.