Una donna ti può dare tanto. Ma non può darti te stesso.

 

Quando smetti di aspettare che ti capisca… inizi a diventare davvero te.


Una donna ti può dare tanto. Ma non può darti te stesso.

C’è stato un momento della mia vita in cui ero convinto che amare volesse dire anche lasciarmi guidare.
Pensavo che, se lei avesse davvero compreso quanto fossi disposto a esserci, a capirla, ad accoglierla, sarebbe nata una relazione profonda, diversa.

Ma più mi adattavo, più mi modellavo su di lei, più mi perdevo.
E lei lo sentiva.

Non lo diceva, ma lo sentiva.

Ho passato giorni in cui ogni mio gesto era una domanda silenziosa:
“Andrà bene per lei?”
“Le piacerà?”
“Sto facendo la cosa giusta?”

Ma la verità è che quelle non erano domande rivolte a lei.
Erano un modo per non ascoltarmi.

Ero io che non sapevo più cosa volessi davvero.
Mi nascondevo dietro il bisogno di piacere, dietro il tentativo di non perderla, e nel farlo, stavo perdendo me stesso.

Ricordo una sera in particolare.
Eravamo insieme, stavamo parlando, rideva.
Ma io ero altrove.
Ero dentro una specie di nebbia sottile.
E lì, in quel silenzio dentro, mi è arrivata una frase come una lama dolce:

                     “Lei può darti tutto… ma non può darti te stesso.”

Mi si è sciolto qualcosa nel petto.
Perché ho capito che non era lei a non capirmi. Ero io che non stavo scegliendo.
Stavo aspettando che fosse lei a indicarmi una strada che solo io potevo tracciare.

Quel giorno qualcosa è cambiato.
Ho smesso di aspettare approvazioni silenziose, segnali, interpretazioni.

Ho cominciato ad agire da me.
Non in modo arrogante o chiuso.
Ma con una chiarezza nuova.
Mi sono detto: “Da oggi, faccio le cose non perché spero che lei le apprezzi, ma perché sento che mi rappresentano.”

E paradossalmente, è stato proprio allora che ho iniziato a essere visto.
Perché non cercavo più di piacere.
Stavo semplicemente essendo.

Una donna ti può dare moltissimo.
Ti può ispirare, accendere, toccare in profondità.
Può farti sentire vivo, desiderato, ascoltato.

Ma non può darti il tuo asse, la tua direzione, il tuo sentiero.
Quello… lo trovi quando smetti di aspettare che lei ti capisca, e cominci a camminare comunque.

Riflessione

A volte il bisogno di essere compresi nasconde la paura di essere davvero noi stessi.
E invece, ogni volta che scegli di essere vero, anche a costo di non piacere, diventi magnetico, reale, libero.


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