Tecnicamente Motivati

Connettersi con Autenticità


Tecnicamente Motivati

Tempo fa, dovevo incontrarmi con alcune persone per un progetto lavorativo. Organizzai questo incontro in un ristorante molto elegante, che sapevo essere frequentato da bellissime donne.

Durante la cena, mentre parlavamo di questo progetto, iniziò a entrare nel ristorante parecchie splendide ragazze che si accomodarono nei posti da loro prenotati.

In breve tempo, ci trovammo "circondati" da cotanta bellezza.

Osservando i miei commensali, mi accorsi che si lasciavano continuamente distrarre dalle ragazze, confessandomi più volte quanto gli sarebbe piaciuto conoscerle.

A quel punto, visto il loro interesse, chiesi loro come mai non avessero già provato a conoscerle.

Le loro risposte sembravano plausibili a prima vista, ma in realtà nascondevano difficoltà nei rapporti interpersonali con l’altro sesso. Mi accorsi che queste persone, pur essendo in una situazione ideale per avvicinarsi a qualcuno, erano ormai tecnicamente bloccate. Si erano talmente esercitate nel non fare nulla, nel paura di sbagliare o di essere giudicate, che non riuscivano più a prendere iniziative, creando in loro una sorta di profonda demotivazione.

Il punto fondamentale è che, se non abbiamo compreso a fondo le nostre esperienze non soddisfatte o non digerite, finiremo per ripetere sempre gli stessi errori nel presente. La loro difficoltà non era dovuta a una mancanza di desiderio, ma al fatto che non avevano osservato il proprio vissuto emotivo, le loro esperienze precedenti che non erano state digerite o comprese. Queste esperienze non elaborate si riproponevano nei loro comportamenti, ostacolando ogni tentativo di connettersi genuinamente con le persone intorno a loro.

La seduzione non è solo una questione di come approcciarsi o come parlare con l’altro, ma di come prima di tutto ci relazioniamo con noi stessi. Se non siamo consapevoli dei nostri blocchi interni, dei preconcetti o delle esperienze non risolte, continueremo a comportarci come se quelle stesse dinamiche emotive non fossero mai state affrontate.

La seduzione è un gioco che inizia dentro di noi, e per giocarlo con successo dobbiamo prima essere in grado di riconoscere i nostri schemi emotivi e le difficoltà passate. Quando non affrontiamo questi temi, è come se fossimo intrappolati in una ripetizione ciclica, dove, pur volendo cambiare, ci ritroviamo sempre a fare gli stessi errori. Il nostro ambiente esterno, come un ristorante o una festa, diventa la proiezione dei nostri conflitti interni.

La seduzione non è mai solo una questione di tecnica: è un processo che avviene quando siamo veri con noi stessi, liberi dai nostri blocchi e pronti a fare il primo passo, senza paura. Solo quando affrontiamo il nostro passato, solo quando comprendiamo ciò che non è stato completato o compreso, possiamo veramente agire con autenticità.

Quando mi sono trovato di fronte a quei ragazzi nel ristorante, ho capito che la difficoltà non era nel luogo, nelle donne o nelle occasioni, ma nel loro ambiente interno, che non era ancora pronto a ricevere quella nuova esperienza.

Ecco perché la vera chiave della seduzione è sempre l'auto-consapevolezza, l’osservazione di ciò che c’è dentro di noi. Solo affrontando e comprendendo le esperienze non risolte possiamo realmente diventare liberi e aperti verso gli altri. Se non capiamo prima noi stessi, rischiamo di essere bloccati nelle stesse dinamiche di sempre.

Io ho voglia di condividere le mie esperienze, perché credo che l’unico modo per avanzare sia prendere coscienza di ciò che ci frena, affrontarlo, e agire in libertà.

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