Mostrale Chi Sei Anche Quando Sei Dentro un’Altra

Desiderio che unisce: l’amore oltre il possesso

Amarla anche mentre scopo un'altra: quando il desiderio diventa verità

Ci sono scene che non si possono spiegare, ma solo vivere. Momenti in cui il piacere non si divide, non si misura, non si limita a uno sguardo o a una pelle. Momenti in cui il desiderio non è solo un impulso, ma diventa verità profonda, dichiarazione, possesso di sé. Non dell'altro. Di sé.

Una sera, mentre facevo sesso con una donna, sentivo il mio corpo pienamente dentro il suo. La stavo scopando davvero. Non solo con il corpo, ma con la presenza. E davanti a me, c'era la mia donna. Non assente. Non esclusa. Ma viva. Distesa, nuda, godendo a sua volta mentre un'altra donna le leccava la figa. E mentre il ritmo cresceva, lei mi guardava. Mi guardava con quella fame che non chiede spiegazioni, ma che ti inghiotte.

E me lo ha detto. Me l'ha sussurrato tra un respiro e un gemito:

Quanto mi piace farmi leccare la figa mentre te la scopi davanti a me.

E io lì ho sentito una verità che non avevo mai sentito così chiara. Lei non stava solo godendo. Lei stava partecipando al mio potere. Non lo subiva, non lo giudicava. Lo voleva. Lo guardava. Lo assorbiva.

Quando una donna ti guarda scopare un'altra e ti dice che le piace, non sta solo parlando di sesso. Ti sta dicendo:

Voglio tutto di te. Anche il tuo potere con un’altra. Perché mi fa sentire ancora più viva.

E in quel momento, non siamo più tre corpi, ma un solo desiderio che si moltiplica, si riflette, si fonde. Nessuno esclude nessuno. Tutti si amplificano.

C'è un punto, quando scopi, in cui il corpo non è più un corpo. Diventa un atto sacro. Un gesto di consapevolezza. Un modo per conoscere chi sei. Un modo per riconoscerti nell'altro.

E lei lo sapeva. Perché mentre affondavo in quell'altra, mentre sentivo il mio cazzo aprirle tutta la figa, la guardavo. Guardavo la mia donna. E con gli occhi dentro i suoi occhi, le ho detto TI AMO.

E non era una contraddizione. Non era una bugia. Era la cosa più vera che potessi dire.

Perché solo chi non ha paura del piacere pieno può amare in questo modo. Solo chi non deve trattenersi, nascondersi, ridurre il desiderio per essere accettato, può dire tutto.

E lei era lì, ad accoglierlo tutto. Non solo il mio corpo. La mia verità.

In quel momento ho capito che ci sono donne che non vogliono solo l'esclusiva del tuo cazzo. Vogliono l'accesso al tuo essere. Alla tua ombra, alla tua fame, alla tua forza. Anche quando sei dentro un'altra. Anche quando godi altrove. Perché sanno che, anche lì, sei ancora loro.

E allora, ti amano più profondamente.

Perché ti vedono tutto. Ti sentono tutto. E non ti limitano. Ti liberano.

Ti guardano mentre scopi un'altra, e invece di tirarsi indietro, ti dicono:

Fammi sentire chi sei, anche con lei. Perché ogni colpo che dai a lei, arriva anche dentro di me.

E in quel momento, capisci che il desiderio non è possesso. È visione. È rivelazione. È amore puro che non ha paura della carne.

Scopare davanti a lei e dirle ti amo. Mentre un'altra gode. Mentre il tuo cazzo è altrove. Ma la tua verità è tutta sua.

Questo non si insegna. Non si inventa. Non si recita. Si vive. Si vibra. Si diventa.

E quando succede, non sei più solo un uomo che scopa. Sei un uomo che ama senza maschere.

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